ANCONA (3-5-2):
Storari; Mundula, Maltagliati, Bettini; Montervino, Albino, Favo
(12' St Brncic), De Patre, Castiglione (41' st Vieri); Parente,
Tiribocchi (12' st Ambrosi). (55 Gori, 3 Peccarisi, 18 Baraldi,
26 Bono). Allenatore: Spalletti.
(4-4-2): Mancini; Villa, Bonomi,
Luppi, Montezine; Ametrano, Vidigal, Magoni, Jankulovski (31'
st Bochetti); Sesa (18' st Moriero), Stellone (25' st Graffiedi).
(33 Roccati, 6 Bigica, 18 Floro Flores, 21 Troise). Allenatore:
De Canio.
Arbitro:
Racalbuto di Gallarate
Angoli: 7-2 per l'Ancona
Recupero: 2' e 3'
Ammoniti: Bettini, Luppi, Sesa, Jankulovski, Montervino
e Villa, tutti per gioco falloso; s
Spettatori: 8.100 circa.
Cronaca:
Ancona (21/1/2002)
Ormai la serie A non è più solo una speranza: dopo aver vinto, offrendo una convincente prova di carattere, sul difficile campo di Ancona, il Napoli può finalmente sognare in grande. E quella parola (promozione), che i tifosi partenopei per scaramanzia ancora non vogliono usare, non sembra più tanto lontana dall'essere pronunciata.
Ancora un successo esterno e un netto passo avanti verso la zona alta della classifica (35 punti, a quattro di distanza dal quarto posto attualmente occupato dal Como e una partita, contro la Salernitana, da recuperare) per gli uomini di De Canio. Ancora una sconfitta, pesantissima, per la formazione di Spalletti, un solo punto in tre partite e una pericolosa zona bassa di graduatoria (22 punti, uno solo in più dalla quart'ultima, il Cittadella). Sorridono i partenopei, protagonisti di una gara intelligente soprattutto sul piano tattico. Masticano amaro i marchigiani che oltretutto, rispetto alle note tutto sommato positive registrate negli ultimi confronti, devono pure fare i conti con una strana involuzione del loro gioco. Ma andiamo per ordine.
Primo tempo equilibrato e deciso da un
episodio dubbio: Sesa viene messo a terra da Bettini
sembra sul limite dell'area; l'arbitro Racalbuto non ha esitazioni
e assegna il calcio di rigore che al 37' pt viene trasformato
da Luppi. L'Ancona si lagna delle decisioni arbitrali anche
poco dopo, per un presunto fallo di mano di Villa nell'area
piccola ospite su cross da sinistra di Albino: ma il difensore
partenopeo sembra aver colpito la palla col petto.
Decide un episodio, come spesso avviene negli incontri tanto sentiti.
E ne trae giovamento la squadra più in forma, fisicamente
e psicologicamente. Che tra l'altro si procura l'occasione più
netta della prima frazione di gioco con Sesa: punizione
superba, parata portentosa di Storari che manda sopra la
traversa.
La sfida scorre sui binari della grande concentrazione tattica, con le due squadre molto guardinghe nel concedere pochi spazi. Il Napoli si mette in maggiore evidenza soprattutto in difesa, dove fa spesso scattare con autorevolezza l'arma del fuorigioco. Meno bene gli ospiti quando cercano i lanci lunghi ma telefonati per Stellone, stasera non al top della forma. In compenso gli azzurri sono un tamburo battente sulla corsia sinistra con l'ottimo Jankulovski, sempre pronto a servire i palloni più interessanti. Sulla stessa fascia, ma a parti contrapposte, agisce con altrettanta efficacia Castiglione, cui però concede poche possibilità di manovra il grintoso Ametrano.
Novità in entrambi gli schieramenti
nella ripresa. Spalletti rinfresca la compagine con l'inserimento
di Brncic e Ambrosi rispettivamente al posto di
Favo e Tiribocchi. Ma è De Canio a
fare le mosse migliori e ad indovinare la chiave tattica dell'incontro:
con coraggio, dà fiducia al tridente composto da Moriero
e Montezine in fase di copertura e da Stellone (sostituito
al 25' st da Graffiedi) unica punta, tenendo Jankulovski
più offensivo e Ametrano più arretrato. Così
il Napoli riesce a fare una gara di contenimento, senza rinunciare
a qualche iniziativa di prestigio, ma soprattutto neutralizzando
le velleità degli avversari. Che punzecchiano con alcune
invenzioni di Parente, ma la cui reazione complessiva tutto
sommato finisce per risultare sotto le aspettative. A favore di
un Napoli legittimamente sempre più lanciato verso un sogno
che aspetta solo di essere pronunciato.
P. |
G. |
V. |
N. |
P. |
F. |
S. |
|||